Divano Chester: un tocco di carattere e stile
Chiamato anche il divano con i bottoni, il modello Chester o Chesterfield è un’icona dell’arredamento classico e contemporaneo, capace di conferire stile ed eleganza all’ambiente, combinandosi con molteplici tendenze d’arredo. Inoltre, per le sue caratteristiche strutturali, è anche ergonomico e pratico da gestire.

La storia del divano Chester
Lord Philip Stanhope, conte di Chesterfield, commissionò il primo prototipo presso un artigiano a Londra, nella seconda metà del Settecento. Il nome, infatti, richiama il suo ideatore, che chiese di produrre una poltrona dalle caratteristiche ben specifiche.
Innanzitutto doveva essere una seduta comoda, da collocare nel suo studio privato e dove potersi rilassare nei momenti di pausa. Allo stesso tempo, però, l’esigenza era di scegliere un materiale di rivestimento che non sgualcisse la sua divisa, come invece accadeva con altri tipi di tessuto utilizzato per poltrone e divani.






Si dice, che lo stesso Conte, trovò ispirazione nel materiale utilizzato per le imbottiture dei sedili delle carrozze. Il cuoio, infatti, era un materiale molto resistente, igienico e facile da pulire, e soprattutto non stropicciava gli abiti dei passeggeri.
La lavorazione capitonné, cioè con i bottoni fissati in modo equidistante a formare dei rombi, fissava l’imbottitura ed evitava che si creassero bozzi. Proprio questa lavorazione, eseguita artigianalmente, rese il design del divano Chester inconfondibile e molto ricercato in tutti i salotti d’Europa.
Un’altra caratteristica che lo rese particolarmente apprezzato in ambienti aristocratici maschili era la forma richiamata dai braccioli della poltrona. Simile a un ariete, l’immagine evocata si associava a un’idea di virilità e forza.
Come è fatto il divano Chester e come riconoscere i modelli originali
Il Chester non è un marchio registrato, quindi il divano, ma anche poltrone e pouf, hanno conosciuto diverse rivisitazioni e interpretazioni. Se inizialmente, infatti, era prodotto solo nei colori cuoio rosso scuro e verde bottiglia, oggi si trovano modelli di tutti i colori e nuance.



Il modello originale si può distinguere per la struttura in robusto legno massello, nascosto dall’imbottitura e dal rivestimento. La copertura originale era di pelle bovina, conciata per essere il più liscia possibile.
L’imbottitura capitonné, come anticipato, serviva per tenere in tensione il tessuto, utilizzando il filo di capiton (da cui il nome), uno scarto della lavorazione della seta.
Il modello originale prevedeva anche delle ruote al posto dei piedini, così da poter spostare facilmente la poltrona o il divano all’interno del locale.
Freud stesso, lo introdusse nel mondo della psicanalisi, nella sua versione chaise longue, proprio per le sue caratteristiche ergonomiche, nonché per la facilità di pulizia.
Dove trova collocamento ideale
Il divano Chester si accosta bene a un buon numero di stili di arredamento. Nasce sicuramente in un contesto classico e aristocratico e per lungo tempo fu considerato uno status symbol della nobiltà britannica.
Tuttavia, trova una perfetta collocazione anche negli ambienti arredati in stile industrial, vintage o shabby chic, soprattutto nelle versioni in pelle invecchiata.
Inoltre, proprio per la sua eleganza intrinseca, il divano Chester può conferire maggior prestigio in ambienti professionali, come ad esempio studi o uffici, dove si possono creare spazi per accogliere i propri ospiti, nelle sale d’attesa come nelle sale riunioni meno formali.
Il divano e le poltrone Chester, inoltre, sono arredi perfetti per dare un tocco di stile in più in locali e ristoranti, nonché presso le lounge degli alberghi.
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